Eliminare il Dolore Cronico: il ruolo della Ruminazione Mentale

Eliminare il Dolore Cronico: il ruolo della Ruminazione Mentale

Il rimuginio patologico è uno stile di pensiero ripetitivo negativo.

Si configura come una strategia volontaria, il cui utilizzo deriva dalla presenza di specifiche metacredenze relative all’utilità nell’adottarlo. Spesso viene considerato come un processo automatico e non in proprio controllo.

Il rimuginio patologico ostacola i normali processi di autoregolazione, elaborazione e adattamento della nostra mente. Focalizzando l’attenzione su specifiche tematiche o problematiche, ancora al presente esperienze che non appartengono a questo tempo, prolungando la durata e l’intensità di stati emotivi e sensazioni spiacevoli.

Il rimuginio patologico ostacola l’adozione di comportamenti funzionali; paralizza i movimenti della persona; ostacola i processi di ricerca di soluzioni efficaci; consuma risorse, aumentando i livelli di stress.

Esistono differenti tipologie di pensiero ripetitivo negativo il più importante delle quali è il

Rimuginio Rabbioso.

La ruminazione rabbiosa è un processo cognitivo tipicamente orientato alla ricerca di cause o spiegazioni. Tuttavia, l’attenzione è focalizzata su eventi connessi alla rabbia per il comportamento altrui.

Essa comporta il pensare, ripensare, ripetere, immaginare, reiterare, fantasticare, “rimasticare” e rivivere un evento occorso in passato nel quale la persona ha sperimentato rabbia, ricreando fantasie e generalizzazioni.

L’adozione di tale processo è secondaria alla presenza e all’attivazione di specifiche metacredenze positive circa l’utilità di ricorrere a tale processo. In particolare, le metacredenze più comuni, riguardano il fatto che la ruminazione sia utile al fine della regolazione emotiva, della comprensione dei problemi, dell’incremento della consapevolezza e della capacità di gestire gli eventi negativi.

Tuttavia, la ruminazione rabbiosa non consente di elaborare e “lasciare nel passato” le ingiustizie subite, ma al contrario, attraverso la ripetizione di certi pensieri o immagini, la persona sperimenta le medesime emozioni vissute nella situazione specifica e con livelli di intensità analoghi.

In questo modo la ruminazione rabbiosa ostacola il normale processo di autoregolazione, i livelli di rabbia percepiti sono mantenuti elevati nel tempo e la persona non agisce per fronteggiare in maniera funzionale il conflitto.

La ruminazione rabbiosa è generalmente associata a:

– perfezionismo

– peggiore qualità del sonno

– depressione

– peggiore qualità delle relazioni interpersonali

– stress

– impulsività

Numerosi recenti studi hanno evidenziato come questi e altri processi mentali generino implicazioni negative sulla qualità di vita delle persone e siano anche la causa di buona parte dei disturbi cronici.

La contaminazione generata dall’esposizione prolungata in situazioni professionali, famigliari o affettive a cui non riusciamo ad adattarci comporta implicazioni di natura fisica oltre che psicologica.

Di conseguenza la soluzione non è mai unica e affidata alle mani di un singolo professionista.

Può essere necessario l’intervento chirurgico per i casi (molto limitati tra l’altro) in cui il malessere ha generato scompensazioni fisiche tali da renderlo necessario.

In via generale, tuttavia, ritengo che sia di fondamentale importanza affidarsi a un team di professionisti in grado di lavorare unitamente per il benessere del paziente. Tali figure, nel caso del dolore cronico, prevedono sicuramente il neuro-chirurgo, ma allo stesso tempo è necessario coinvolgere anche altri professionisti come lo psicoterapeuta, il fisioterapista, il nutrizionista ecc…

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