Un nuovo approccio alle patologie della Colonna Vertebrale

Un nuovo approccio alle patologie della Colonna Vertebrale

Sempre più spesso mi trovo a sottolineare l’importanza del valutare ogni singola patologia spinale da un punto di vista più ampio.

Come annunciato in un mio precedente articolo, stiamo passando da una medicina più semplificata, che possiamo definire “medicina d’organo”, a una medicina sempre più pro-attiva e della “complessità”.

È bene sottolineare che in medicina il termine “complessità” non corrisponde a “complicato”.

Infatti, per “complessità” si intende una malattia che presenta una mescolanza di fattori che interagiscono costantemente tra di loro. A tale riguardo, le patologie della Colonna Vertebrale ne rappresentano un esempio molto evidente.

Per questo motivo oggi lo Specialista in Chirurgia Spinale è tenuto a considerare in modo molto più ampio e olistico il paziente, in quanto la cura del singolo elemento non può migliorare il tutto.

Le patologie della Colonna Vertebrale possono essere infatti individuate e suddivise in una molteplicità di categorie:

– Malattie della colonna: di tipo infettivo, del disco, variazioni della struttura ossea ecc…
– Malattie non-trasmissibili: obesità, osteoporosi, sarcopenia, ipertensione, cattiva alimentazione ecc…
– Fattori esterni che modulano le prime due voci: fattori ambientali, socio-economici, demografici ecc…

Conseguentemente, quando si parla di dolore sono molti gli aspetti che devono essere considerati.

A titolo esemplificativo: non si ha male alla schiena perché si ha l’ernia del disco.

Quest’ultima, infatti, è soltanto un micro-elemento di modificazione anatomica che forse può essere interessante nell’ottica più generale del dolore, ma non è sicuramente il primo aspetto su cui dobbiamo posare la nostra attenzione.

È necessario capire dal paziente cosa è successo nel percorso della sua vita in modo che lo Specialista possa codificare nell’insieme tutti i passaggi.

Per questo motivo la narrazione della vita del paziente è fondamentale, così come l’empatia che lo Specialista deve sviluppare nei confronti dello stesso paziente.

In estrema sintesi, non è un’immagine di un’ernia, di una stenosi lombare, o di una frattura vertebrale a essere l’unico oggetto di attenzioni.

Allo stesso modo non possiamo avvalerci di protocolli rigidi, ma è necessario trattare l’organismo in modo unitario.

Il paziente diventa quindi l’attore principale delle nostre attenzioni. Non è più il medico che dispone in senso verticistico la sua attività.

Lo Specialista ragiona in senso trasversale. Lavora e crea insieme ai propri colleghi in modo aperto per il benessere del paziente.

Ogni individuo necessità di un trattamento e di una terapia del dolore differente perché ognuno ha una storia completamente diversa.

Ne consegue l’importanza fondamentale che oggi ha assunto il concetto di “co-creazione” in ambito medico. È necessario agire di concerto con altri specialisti in modo da individuare la migliore cura possibile per il singolo paziente.

Questo cambio di approccio ha generato una trasformazione radicale nell’ambito delle discipline mediche.
Oggi il singolo non può più lavorare autonomamente, ma deve necessariamente confrontarsi e rapportarsi con altri professionisti, da cui la necessità di lavorare in team. Una rete “aperta” dove costantemente viene modificata anche la cultura di ciascun specialista coinvolto.

Questo è l’aspetto dominante del trattamento medico moderno e sul quale insisto ormai da più di 15 anni.

Quanto fin qui esposto si integra alla perfezione con un ulteriore concetto sviluppato di recente, ovvero il cosiddetto P.N.E.I. (acronimo di “Psiche-Neuro-Endocrino-Immunità”).

Tale “termine” ha letteralmente rivoluzionato la scienza medica, consentendo di superare la separazione tra mente e corpo che si riteneva invece esistente fino a qualche anno fa.

Oggi possiamo quindi trattare in modo molto più puntuale e personale il singolo paziente fornendo soluzioni che coinvolgo spesso fattori trasversali come:

✔ Migliore stile di vita
✔ Attenzione all’alimentazione
✔ Attività fisica

Questi elementi non vanno assolutamente sottovalutati. Anzi, possono svolgere un ruolo centrale e fondamentale all’interno del trattamento delle patologie spinali.

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