Approccio individuale alla cura delle malattie spinali e del dolore alla schiena

Approccio individuale alla cura delle malattie spinali e del dolore alla schiena

L’essere umano non è l’unica specie intelligente, ma è l’unica specie in grado di immaginare il futuro e di gettare le basi con la co-immaginazione e la co-creazione in un processo che richiede continuità, fermezza, volontà e cultura del cambiamento.

TOC come “State of Change model” o modello intenzionale di cambiamento, dove il singolo adotta e seleziona differenti strategie, modalità differenti di coinvolgimento, si confronta con altre persone a lui vicine nella quotidianità e su Internet, si da obiettivi e ha diversi livelli motivazionali per raggiungere il cambiamento di visione e benessere.

Il mondo che viviamo oggi legato alla rapida trasformazione digitale e alla presenza dei giovani “nativi” digitali, dei social, dell’essere fluido, dove i Brand rapidamente nascono e così rapidamente scompaiono, richiede una nuova sanità al passo dei tempi, una sanità che tenda alla prevenzione, all’essere vicina al cittadino e al benessere dello stesso e della società oltre che alla sostenibilità.

“Le persone sono differenti”

Nell’ottocento venne utilizzata la Frenologia dove le varie differenze mentali dei soggetti erano legate alla variabilità dimensionale del cervello e delle sue singole regioni.

Da allora le Neuroscienze, soprattutto dal 1960 in avanti, hanno fatto molti passi in avanti grazie allo sviluppo di tecniche di indagine sempre più precise e affidabili fino alle attuali Risonanze Magnetiche Nucleari a 3 Tesla e recentemente 7 Tesla che ci permettono di “vedere” ciò che accade veramente nel nostro cervello durante un movimento o durante una elaborazione cognitiva (addirittura nel caso della 7 Tesla è possibile valutare la velocità di conduzione elettrica nel connettoma cerebrale).

Nel 1995 viene introdotto il termine di “Connettoma e/o multipli connettomi cerebrali” ovvero l’insieme delle connessioni tra i vari neuroni (100 miliardi di neuroni sono contenuti nel nostro cervello ognuno dei quali sviluppa circa 10 mila connessioni con altri neuroni) attraverso assoni e dendriti (Sebastian Seug Neuroscienziato al Massachusetts Insitute of Technology di Boston), una nuova “geografia” della mente (Scienze).

Durante la vita fetale l’organismo produce circa 250 mila neuroni al minuto, ma poco prima della nascita questa produzione di neuroni si arresta e iniziano a realizzarsi le connessioni fra i vari neuroni.

Comprendere come si sviluppano queste connessioni ci permetterà in futuro di comprendere meglio il funzionamento del cervello.

La grande differenza tra genoma (la sequenza dei vari nucleotidi che compongono il DNA umano), che rimane per lo più immutato nel corso della vita, e il connettoma di ogni individuo, che cambia costantemente, che è in continua trasformazione, è la sbalorditiva scoperta e innovazione che oggi ci fa riflettere e ci costringe a rivisitare molti dei percorsi di diagnosi e cure.

La ricostruzione dell’intera rete di connessioni che via via sarà determinata ci fornirà una vera “mappa di navigazione” indispensabile per capire molti meccanismi del nostro pensiero.

Il connettoma, quindi, è un’architettura che ci differenzia e che appare in continua trasformazione (plasticità) a seconda degli stimoli e esperienza che riceviamo nel corso della vita (anche i gemelli hanno connettomi differenti perché differenti sono le esperienze che vivono giornalmente).

Questa rete di connessioni (connettoma) cambia costantemente nel tempo attraverso quella che Seug chiama “le quattro R”: i neuroni adattano le loro connessioni rinforzandole, oppure indebolendole, creando nuove connessioni, riscrivendo nuovi circuiti neuronali in una frenetica attività che è alla base della differenza tra un individuo e l’altro, sia nella fisiologia che soprattutto nella patologia.

Il futuro attende modificazioni molecolari che incideranno su queste connessioni riscrivendo, spostando il “letto del fiume” come ben descritto da Seug.

… “il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume”… (Jorge Luis Borges 1946)

Pertanto il connettoma è una fitta rete neurale nel nostro cervello costituita dalle relazioni che si attuano attraverso le sinapsi, dendriti e gli assoni ponendolo in continuo contatto con l’ambiente naturale e culturale di ogni individuo.

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